Il New Normal della Pianificazione Finanziaria: strategie di investimento post Covid19

Scopo della pianificazione finanziaria è il mantenimento del tenore di vita di un cliente ed il raggiungimento degli obiettivi finanziari e di vita per lui prioritari. La pianificazione finanziaria si basa su una profonda conoscenza del cliente, acquisibile, dal consulente, non solo attraverso un importante dispendio di energie e di tempo, ma anche, e soprattutto, tramite un approccio diverso alla propria attività ed una differente visione, appunto, del proprio ruolo.

La “nuova normalità” che affronteremo alla fine di questo drammatico periodo renderà la pianificazione finanziaria ancora più importante. Quello che stiamo vivendo, infatti, ci ha insegnato che il nostro reddito da lavoro, sul quale è principalmente basato il mantenimento del nostro tenore di vita, può ridursi drasticamente o addirittura azzerarsi in brevissimo tempo e che questo può accadere anche a persone a noi vicine che abbiamo il dovere di sostenere (parenti e amici).

Sotto questo aspetto, diventerà allora fondamentale pianificare ancora più accuratamente le scelte di investimento dei clienti, prevedendo ad esempio specifiche riserve di valore da utilizzare in caso di crisi, se non dei veri e propri piani di emergenza da implementare quanto prima prendendo in considerazione strumenti idonei a trasferire il rischio ad altri soggetti (polizze sanitarie, ltc, tcm). L’obiettivo non sarà allora quello di battere il mercato, o di ottenere strabilianti performance attraverso l’applicazione di algoritmiche strategie di trading, ma costruire portafogli finanziari che rendano i patrimoni complessivi degli investitori più che resilienti : antifragili.

Siccome non esiste un buon lavoro senza un buon progetto, questa nuova e più accurata pianificazione deve fondarsi su un approccio di tipo olistico: nulla è da lasciare al caso.

Occorre una nuova modalità di pianificazione che sia basata non più solamente su obiettivi temporali e tolleranza al rischio. La nuova modalità di profiling dovrà tener conto della composizione del nucleo familiare, delle forme di reddito, delle fonti di reddito, delle voci di spesa, della capacità di indebitamento e del livello attuale di debito, della presenza o meno di strumenti di trasferimento del rischio, delle esigenze di liquidità e di riserva, degli obiettivi di vita di ciascun componente del nucleo e della possibilità di raggiungerli nel tempo.

Un buon pianificatore non può e non deve, nell'approccio con il cliente investitore, essere o agire da tecnico. Ad un tecnico infatti ci si rivolge per un problema temporaneo e transeunte ( pensiamo ai motivi per cui ci rivolgiamo ad un idraulico o a un elettricista). 

Un buon pianificatore, di converso, indaga tutte le caratteristiche del cliente investitore e per far questo deve investire tempo ed energie. Da questa indagine deve saper ricavare le informazioni che, da un lato,  possano risolvere i problemi del cliente e, dall'altro, fare in modo che egli diventi per il cliente una sorta di "angelo custode" così da poterlo accompagnare in un futuro incerto e supportarlo nelle scelte che risolveranno i problemi che da tale incertezza possano discendere.

Il ruolo di un buon pianificatore nella nuova normalità, che ci verrà restituita alla fine di questo periodo,  può essere sintetizzato in una sola parola : esserci

Esserci ogni volta che è necessario; esserci in ogni evento importante; esserci con competenza e professionalità, esserci ovunque ci venga chiesto; esserci nel riconoscere e far riconoscere al cliente gli errori legati alle emozioni; esserci per riconoscere gli errori passati, imparare da essi ed affrontare il presente ed il futuro; esserci per aiutare i clienti a riconoscere gli errori basati su credenze e pregiudizi; esserci affinchè le loro paure non si trasformino in ansia.

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