Tutela Patrimoniale : i vantaggi delle polizze

Le polizze di assicurazione sulla vita rappresentano un ottimo strumento di pianificazione e protezione patrimoniale, poichè la loro flessibilità permette di svolgere differenti funzioni previdenziali e successorie e allo stesso tempo di sfruttare al meglio tutta una serie di vantaggi civilistici e fiscali, sia che vengano utilizzate da sole sia che vengano combinate con altri strumenti di pianificazione, quali l’intestazione fiduciaria, il trust, etc., per raggiungere ulteriori finalità , riuscendo così ad ottenere soluzioni taylor made che risultino essere il più possibile vicine alle varie esigenze dei singoli individui.Scopriamo allora quali sono i vantaggi offerti.

Tra quelli civilistici troviamo

  • segregazione : le somme dovute dall’assicuratore al contraente o al beneficiario non possono essere sottoposte ad azione esecutiva o cautelare, ciò in quanto nel momento in cui il contraente versa il proprio premio si spoglia del bene che diventa di titolarità dell’assicurazione.
  • revocabilità : il contraente ha facoltà di riscattare interamente la propria polizza oppure di effettuare dei riscatti parziali.
  • modifica del beneficiario :  se non espressamente previsto in sede contrattuale, il contraente ha sempre la possibilità di cambiarlo, senza alcuna formalità particolare, addirittura individuandolo per la prima volta o modificandolo in sede testamentaria.

Tra i vantaggi di natura fiscale invece ricordiamo :

  • Esenzione dalle imposte di successione e donazione : le indennità spettanti per diritto proprio (iure proprio) agli eredi, in forza di assicurazioni previdenziali obbligatorie o stipulate dal defunto, non rientrino nell’attivo ereditario e pertanto non siano assoggettate all’imposta di successione e donazione.
  • Esenzione parziale dalle imposte sul reddito : ai sensi dell’art. 34, ultimo comma, D.P.R. n. 601/1973 i capitali percepiti in caso di morte in dipendenza di contratti di assicurazione sulla vita, a copertura del rischio demografico, sono esenti dall’imposta sul reddito delle persone fisiche,mentre quelli percepiti a seguito della componente finanziaria che, invece, saranno assoggettati ad imposta sostitutiva con aliquota (oggi) del 26%.
  • Differimento del pagamento delle imposte : sia l’imposta di bollo sia quelle sui capital gain vengono differite al momento in cui la polizza verrà effettivamente liquidata; ciò permette, da un lato, di poter compensare eventuali minusvalenze senza alcun vincolo temporale e, dall’altro lato, di ottenere che i rendimenti vadano interamente ad accrescere (al lordo delle imposte) il montante che andrà reinvestito anno per anno.
  • Detraibilità dei premi versati: per le polizze aventi ad oggetto il rischio morte o di invalidità permanente non inferiore al 5%, l’art. 15, comma 1, lettera f), TUIR oggi prevede la possibilità di detrarre dall’IRPEF dovuta un importo pari al 19% dei premi versati, complessivamente non superiore a 530 euro.Limitatamente ai premi per assicurazioni aventi per oggetto il rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana, invece, è previsto un importo complessivo pari a 1.291,14 euro al netto dei predetti premi aventi per oggetto il rischio di morte o di invalidità permanente.

Considerando che stiamo assistendo a diversi scenari sia nazionali che internazionali che mettono a rischio i risparmi accumulati con anni di sacrificio dai singoli investitori e dalle loro famiglie si può sostenere che proprio le polizze vita ,quando utilizzate con criterio e se rispondenti a determinate caratteristiche ,risultino essere ancora una volta un ottimo strumento di tutela del patrimonio.

Basti pensare al probabile aumento delle imposte di successione, di cui tanto si legge oramai da diversi mesi sui maggiori organi di stampa, che dovrebbe consistere in un innalzamento delle attuali aliquote avvicinandole a quella che è la media europea. Al riguardo, considerando che come già sottolineato le indennità spettanti agli eredi in forza del pagamento di polizze sulla vita sono esenti da imposte di successione e donazione, tale strumento permetterebbe di ottenere un’ottimizzazione fiscale significativa, evitando l’erosione di parte del patrimonio in fase di passaggio generazionale.

Inoltre gli attivi segregati in polizze vita non corrono il rischio bail-in. Ciò in quanto, anche nel caso in cui i prodotti assicurativi facciano capo a società che appartengono al gruppo bancario, il loro patrimonio e la loro gestione sono separati da quelli dell’istituto di credito.

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