2019 : il materasso usiamolo (finalmente) per dormire
di Antonio Annunziata | pubblicato il 9 gennaio 2019
Nel 2018, senza ombra di dubbio, il miglior investimento è stato il "materasso". Tenere la liquidità su conto corrente o al massimo in conti deposito è stata la migliore scelta, considerato che nessuna asset class ha chiuso l' anno in territorio positivo.
Ha vinto chi ha deciso di non investire.
E quindi?
Meglio continuare a non farlo?
Come già evidenziato dal Sole 24 ore in questo articolo, il conto corrente non batteva azioni e bond dal 1994 e, prima di allora, era successo solo nel 1969. Già questo dovrebbe aiutarci nella scelta per il 2019. Se solo volessimo affidarci alle statistiche dovremmo convenire che i prossimi anni non vedranno il materasso trionfare tra le alternative di investimento. Ma piuttosto che affidarci a statistiche o alla cabala , il mio invito è di affidarci al buon senso e ripensare il concetto stesso di investimento.
Investire è un processo che parte dalla analisi dei bisogni, passa attraverso una corretta costruzione del budget familiare, continua con la definizione degli obiettivi di investimento e del loro orizzonte temporale, dalla presa di coscienza della propria tolleranza al rischio per poi sfociare nella definizione e nella creazione di un portafoglio di investimento adeguato al soddisfacimento di tali bisogni.
Questo processo, secondo voi, può esser ridotto all'impiego del proprio patrimonio in liquidità di conto corrente o in depositi vincolati?
Converrete che non può essere così. Se non proviamo, se non partecipiamo, piuttosto che di obiettivi possiamo al massimo parlare di sogni ed i sogni, si sa, non si realizzano da soli. Gli obiettivi, invece, possono essere realizzati attraverso una strategia correttamente pianificata.
Per convincervi ancor di più vi ripropongo una storiella più volte raccontata : l'eredità dei due fratelli..
Due fratelli nel 1996 ricevono entrambi in eredità 100 dollari. Uno li tiene in tasca ,l'altro invece decide di investirli sui mercati finanziari globali.
Oggi, a fine 2018, il primo si ritroverebbe in tasca 66 dei suoi 100 dollari ( l'inflazione ha eroso il potere di acquisto), il secondo invece avrebbe un portafoglio titoli del valore di 586 dollari.
Cosa possiamo ricavare da questa storia?
- Con un orizzonte temporale di lungo periodo occorre inevitabilmente investire, pena la perdita di valore dei propri soldi. E il lungo periodo consente di assorbire anche anni terribili come il 2018
- Il fratello che ha tenuto i soldi in tasca è come l'investitore che li tiene sotto il famoso materasso o sul conto corrente perchè " non si sa mai". Per eliminare rischi di cui non si può sapere bastano coperture assicurative che impegnano poco capitale.
Il 2018 è stato sicuramente, in relazione all'andamento dei mercati nel loro complesso, un anno davvero singolare.
Come sarà il 2019? Non possiamo saperlo. Possiamo però decidere, sulla base di queste considerazioni, di investire e di farlo con una strategia pianificata, affinchè quanto accaduto nel 2018 possa essere un vantaggio per i nostri investimenti.
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